Ciao dolore...

Ciao dolore, come stai?
Vieni avanti, siediti qui, parliamo un po'.
Ho imparato la lezione, sai? Adesso vedo con chiarezza di quale insegnamento ti sei fatto portavoce.
Sì, hai ragione, hai ragione. Ho la testa molto dura e ho impiegato tanto tempo prima di capire. Ma il peggio è ormai passato e credo che nient'altro conti a parte questo, no? Ho scavato dentro i miei abissi come si scava nella nuda roccia, ho aperto voragini a saette, ho dato un nome alle spirali nelle quali seguitavo ad incagliarmi.
Accomodati dolore, lascia che ti abbracci. So benissimo che non è stata colpa tua. Purtroppo ti è toccato il compito di mettermi in allarme affinché intuissi che qualcosa non andava. Facciamo pace?
Io sto molto meglio, stai tranquillo. Oggi resta solo l'alone sbiadito di un incubo lontano. Nulla di insidioso, niente che mi possa più ferire.
Ti voglio bene, amico mio. Ti devo molto. Mi hai destata da un sonno pericoloso e profondissimo.
Resta pure quanto vuoi. Non sei più un ospite sgradito. Metto su il caffè? Preferisci fare un pisolino?
Se proprio vuoi andare, non ti trattengo oltre. Prendi la mia gratitudine, la mia riconoscenza, e portale con te.
La mia anima si inchina alla tua anima, ti saluto come si saluta un salvatore.

Antonia Storace

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