Auto-Mutuo-Aiuto


 Lo straordinario risiede nel 

cammino

delle persone comuni

Paulo Coelho


"Siamo tutti sulla stessa barca"

…Si tende spesso a credere che il fatto di trovarsi sulla stessa barca con altre persone, accomunate dal medesimo bisogno o problema, non porti  da nessuna parte. Nel caso di un gruppo di auto-mutuo-aiuto,peraltro, la condivisione di uno scopo e di una missione in comune rappresenta proprio, per certi versi, il trovarsi <<sulla stessa barca>>. Tra le prime funzioni  del processo di mutuo-aiuto, in quest’ottica c’è quella di aiutare i membri del gruppo  a immaginare come questo potrebbe fare da catalizzatore delle loro energie e risorse. Quale, in questa direzione,il ruolo degli operatori?

Costoro possono usare esempi concreti, tratti dalla loro esperienza, per far capire ai partecipanti quello che intendono per auto-mutuo-aiuto, sia come processo, sia come risultato delle attività di gruppo. Possono cercare di socializzare, cioè, la loro visione del gruppo come impresa comune, che fa leva sulle risorse di ciascuno; lo scopo che il gruppo si prefigge dovrebbe fare da punto di riferimento comune per comprendere il significato e le conseguenze della loro partecipazione. Non va dimenticato, infatti, che <<sulla stessa barca>>  ci sono non soltanto i problemi, i bisogni e gli obiettivi dei partecipanti, ma anche le risorse di cui essi dispongono. La fase di presentazione iniziale, che serve prima di tutto per far risaltare l’interdipendenza dei partecipanti rispetto ad uno scopo condiviso, andrebbe impiegata anche per aiutarli a individuare uno alla volta le proprie abilità e risorse. In questa stessa fase nasce la consapevolezza di come dall’<<esssere sulla stessa barca>> possa scaturire una ulteriore dinamica di mutuo aiuto: quella, della<<forza del numero >>….”

Steinberg, D.M., (2002) L’auto/mutuo aiuto, Erickson







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